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Sasol e Sonatrach Raffineria Italiana (SRI) ancora insieme per sviluppare progetti sulla produzione dell’idrogeno.

Dopo la partnership congiunta siglata con il Politecnico di Torino per uno studio di fattibilità sull’utilizzazione della tecnologia di cattura e utilizzo della CO2 nei processi industriali dei due siti produttivi di Augusta, le due società hanno, infatti, costituito un’Associazione Temporanea di Imprese (ATI), mediante la quale hanno aderito alla manifestazione di interessi prevista dalla delibera della giunta regionale siciliana n. 47 del 29 gennaio 2021 – che candida la Sicilia ad essere
sede del Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’idrogeno (Hydrogen Valley) -   per l’inserimento nella long list di soggetti interessati alla costituzione del Centro; manifestazione d’interesse che andava effettuata entro il 22 aprile.

L’idrogeno verde (l’idrogeno prodotto con il procedimento di elettrolisi dell’acqua alimentato da energie rinnovabili) è considerato oggi un elemento essenziale nella transizione energetica che, come descritto in un recente studio redatto dal “Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking”, partenariato europeo pubblico-privato per lo sviluppo di nuove tecnologie, può rappresentare fino al 24% della domanda europea di energia entro il 2050.

In particolare, l'idrogeno può svolgere un duplice ruolo: a lungo termine, fino al 2050, può sostenere lo sforzo di decarbonizzazione insieme ad altre tecnologie a basse emissioni di carbonio, soprattutto nei settori ad elevata intensità energetica; nel breve termine, fino al 2030, può diventare gradualmente competitivo in applicazioni selezionate come chimica, mobilità e raffinazione del petrolio, consentendo lo sviluppo di un ecosistema europeo necessario per sfruttare appieno il suo potenziale nel lungo periodo.

“Il polo petrolchimico di Siracusa può e deve giocare un ruolo chiave nella transizione energetica – afferma Rosario Pistorio amministratore delegato di SRI - soprattutto in quel processo di graduale e progressiva decarbonizzazione che passa non solo per l’elettrificazione ma anche per tecnologie alternative quali carburanti liquidi a basso tenore di carbonio o vettori energetici come l’idrogeno. In questo contesto, le competenze del nostro personale, che da 70 anni costituiscono un patrimonio strategico nazionale, devono essere valorizzate per costituire un volano di sviluppo”.

"Questa attività – aggiunge Sergio Corso, Vice President Operations Sasol Italy - segna un altro entusiasmante passo verso un futuro sostenibile, confermando il processo di collaborazione avviato con i nostri partner per creare valore e sviluppare soluzioni innovative per un mondo migliore e sempre più sostenibile. E sottolinea anche il nostro impegno a rendere l'idrogeno un elemento chiave del percorso di sostenibilità di Sasol"

Giorgia Lenzi
SEC Newgate per Sasol Italy
335 8422348

Luigi Pulvirenti
Ufficio stampa e comunicazione SRI
3403746949.

Sasol e Sonatrach Raffineria Italiana (SRI) ancora insieme per sviluppare progetti sulla produzione dell’idrogeno.

Dopo la partnership congiunta siglata con il Politecnico di Torino per uno studio di fattibilità sull’utilizzazione della tecnologia di cattura e utilizzo della CO2 nei processi industriali dei due siti produttivi di Augusta, le due società hanno, infatti, costituito un’Associazione Temporanea di Imprese (ATI), mediante la quale hanno aderito alla manifestazione di interessi prevista dalla delibera della giunta regionale siciliana n. 47 del 29 gennaio 2021 – che candida la Sicilia ad essere
sede del Centro Nazionale di Alta Tecnologia per l’idrogeno (Hydrogen Valley) -   per l’inserimento nella long list di soggetti interessati alla costituzione del Centro; manifestazione d’interesse che andava effettuata entro il 22 aprile.

L’idrogeno verde (l’idrogeno prodotto con il procedimento di elettrolisi dell’acqua alimentato da energie rinnovabili) è considerato oggi un elemento essenziale nella transizione energetica che, come descritto in un recente studio redatto dal “Fuel Cells and Hydrogen Joint Undertaking”, partenariato europeo pubblico-privato per lo sviluppo di nuove tecnologie, può rappresentare fino al 24% della domanda europea di energia entro il 2050.

In particolare, l'idrogeno può svolgere un duplice ruolo: a lungo termine, fino al 2050, può sostenere lo sforzo di decarbonizzazione insieme ad altre tecnologie a basse emissioni di carbonio, soprattutto nei settori ad elevata intensità energetica; nel breve termine, fino al 2030, può diventare gradualmente competitivo in applicazioni selezionate come chimica, mobilità e raffinazione del petrolio, consentendo lo sviluppo di un ecosistema europeo necessario per sfruttare appieno il suo potenziale nel lungo periodo.

“Il polo petrolchimico di Siracusa può e deve giocare un ruolo chiave nella transizione energetica – afferma Rosario Pistorio amministratore delegato di SRI - soprattutto in quel processo di graduale e progressiva decarbonizzazione che passa non solo per l’elettrificazione ma anche per tecnologie alternative quali carburanti liquidi a basso tenore di carbonio o vettori energetici come l’idrogeno. In questo contesto, le competenze del nostro personale, che da 70 anni costituiscono un patrimonio strategico nazionale, devono essere valorizzate per costituire un volano di sviluppo”.

"Questa attività – aggiunge Sergio Corso, Vice President Operations Sasol Italy - segna un altro entusiasmante passo verso un futuro sostenibile, confermando il processo di collaborazione avviato con i nostri partner per creare valore e sviluppare soluzioni innovative per un mondo migliore e sempre più sostenibile. E sottolinea anche il nostro impegno a rendere l'idrogeno un elemento chiave del percorso di sostenibilità di Sasol"

Giorgia Lenzi
SEC Newgate per Sasol Italy
335 8422348

Luigi Pulvirenti
Ufficio stampa e comunicazione SRI
3403746949.